Nick nasce in una calda ed afosa giornata del gennaio 1977, rendendo di colpo l’Acquario il segno più cool dello zodiaco. In seguito ne nacque una moda: molte tuttora sono le fanciulle disposte a vendere un rene pur di farsi impregnare intorno a maggio…
Al momento della nascita, i genitori di Nick sono fuori a cena e quindi non si accorgono di nulla. Al loro rientro, scorgono il piccolo batuffolo che cerca di strangolare Rummenigge, il soriano di casa.
Rassegnati all’idea di un bimbo da allevare al posto della tenera orca assassina agognata da Mamma Tyzzo, i due cercano di crescere il virgulto secondo le più moderne teorie di psicopedagogia dell’esimio dottor Mengele.
La prima parola del piccolo fu albero a camme, seguita da sesquipedale e da una quartina a caso di Nostradamus recitata al contrario.
Nick manifesta in breve un’allergia al latte, preferendogli da subito fettone di pane con acqua, zucchero e vino. E durante la dentizione, trova sollievo ciucciando teneri tocchetti di ciauscolo affumicato.
A scuola emerge rapidamente come piccolo genio, soprattutto grazie alla sua precoce capacità di abbinare al volo il colore dei calzini alle svariate cartelle da collezione (va ricordata la mitica Hello Kitty dell’84, motivo d’invidia per le scolarette e per il maestro di religione).
Nel periodo delle medie, un venerdì di marzo, al piccolo scendono improvvisamente le palle.
Lascia quindi da parte le Micromachines e la sedia elettrica fatta di mattoncini Lego per esplorare lo stuzzicante mondo della masturbazione.
Quest’attività manuale, unita alla sempre più crescente passione per l’hula hoop, portano il nostro a passare interi pomeriggi chiuso nella cameretta, a cercare un punto di unione tra questi 2 hobbies.
Un pomeriggio viene ricoverato per lussazione dell’anca e infiammazione genitale. L’essersi incastrato i genitali nel cerchio di plastica lo porta accidentalmente all’allungamento spropositato del pene. E in ospedale la prima cotta: un inserviente dall’apparente aspetto di un boscaiolo rapisce il cuore del cucciolo Nick. Il piccolo cerca di convincerlo ad andare con lui nel Fantabosco, ma l’inserviente non abbocca.
Al nostro Nick si apre tutto un mondo, anche se a malincuore dovrà lasciare la sua fidanzatina Chiaretta, una biondina dolce e slavata che Nick scoprirà, molti anni dopo, essere diventata Thorvald, spogliarellista transessuale in infimi localacci.
Nick fa il suo ingresso al Liceo linguistico suscitando una lunga scia di ammirazione grazie ai suoi boccoli alla Joey Tempest e al suo fisico snello come un’anguria, dalla muscolatura liquida come una burrata.
Grazie all’impegno costante e alla forza di volontà di un Hitler, egli porta il suo fisico ad un drastico cambiamento: chili e capelli persi nel giro di un quadrimestre.
Intanto, molteplici sono i segni di una mente che si fa sempre più poliedrica ed eclettica. Prima di tutti, l’impegno in politica: sferzanti ed originali osservazioni sulla politica italiana, profonde ed acute elucubrazioni come quella volta che, sprezzante e fiero, scrisse sulla Smemoranda: W il Comunismo.
Poi, la letteratura…sedotto dal romanticismo tedesco e dal pessimismo cosmico, il nostro si mostra sempre più in atteggiamenti snobistici e volutamente sofferenti, entrando in classe con fare malinconico e buttandosi sulla sedia sfinito, blasé, maledetto come Blake, efebico come Rimbaud, pallido come Coleridge, strafatto di canne e assenzio come Baudelaire e pelato come Verlaine.
A questo atteggiamento languido da giovane comunista reso cinico dalla vita, contrappone un’energia musicale che lo porta a lunghe sessions con la chitarra elettrica e la clavietta delle medie. Stanco di rifare per l’ennesima volta la sigla del Mulino Bianco con il flauto di plastica verde, si accorge ben presto che, sì, le note sono solo 7, ma quante combinazioni possono avere!.
Se ne convince soprattutto ascoltando un delicato gruppetto di ragazzetti imberbi, dalle voci angeliche e dalle melodie eteree: i Sepultura.
A sua volta, perciò, il nostro giovane Nick mette su un gruppo, gli Arrigo Sacchi &The Ciccingommas, un misto tra Korn, Rick Astley e Shanya Twain. L’esperienza dura poco, e ancor oggi Nick si chiede perché.
Nel frattempo, svogliatamente, s’iscrive all’università, ma la noia e lo spleen lo portano a diventare una pecora nera destinata a sconvolgere l’establishment universitario. Come quella volta che andò a sostenere l’esame di letteratura italiana su un’Ape Piaggio tappezzata di foto di Mughini, declamando versi di Jacopone da Todi col megafono e facendo il suo ingresso in aula magna vestito da Tenerone.
Avendo capito presto i limiti dell’università, il nostro, dopo aver schivato il servizio militare per eccessiva lunghezza d’uccello, si orienta verso un mondo fatto di calore, di fisicità, di scambi emotivi, alla costante ricerca di contatto umano: diventa programmatore informatico.
E il destino avrebbe riservato per lui un futuro di gloria e di luce, se non fosse stato per una catena di tragici eventi che lo portarono ad infognarsi in mezzo ad una squallida ed amorale compagnia di ceffi, gente abbrutita e senza ritegno che il nostro povero Nick ancora oggi si ostina a frequentare.
(Dopo Nick, toccherà a Maddy...)
Olga, la biografa dei divi
2 commenti:
...uau!!!..nick vestito da tenerone!!!...ma perchè mi perdo sempre i momenti più belli??!!...
...e soprattutto più fashion???...
E non ho messo tutto, per motivi di spazio. nick, non vuoi aggiungere niente?
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