domenica 31 agosto 2008

Supplica di Olgamennone di Misano agli Dèi



O Dèi,
dopo che per la terza volta di fila l'orribile oracolo ha sortito i suoi malefici effetti,
comincio ad avere paura di me stessa,
della mia ombra puzzolente, sinuosa come vile serpa di stagno marcito,
del mio potere smisurato e ingovernabile come mandria di tori impazziti,
del denso sangue iettatore che mi scorre nelle vene come velenosa ambrosia,
dell' infinito pozzo di male che è in fondo alla mia anima putrescente,
del fascio di tenebre irradiate dalle mie pupille infami andate a male,
del lurido vomito verbale che s'accanisce su dentuti fanciulli australiani
della mia bocca di fogna dove han casa fràide pantegane senza morale.

O Dèi,
possiate un dì smettere di temermi e avere la forza di affrontarmi,
possiate un dì ascoltare la mia supplica fatta in ginocchio su ceci duri,
possiate un dì seppellire la mia vergogna in un posto al di sotto dell'Ade,
possiate un dì far sparire dal mio sfibrato corpo cotanto terribile potere.
Ma non subito, agite con la vostra mitica e olimpica calma...
magari il 26 ottobre, ultimo giorno del Motomondiale.


(Scusa, Casey. Niente di personale)

...flap, flap, flap, flap, flap...

Countdown... 4 minutes!

"The road to hell is paved with good intentions, yeah.
But if I die tonight at least I can say I did what I wanted to do.
Tell me how 'bout you? "

ormai con la testa io sono
... Miles away...
so far away.
... ... ...
Manca poco.








martedì 26 agosto 2008

"qui si fa la storia"

Ciao, Vasco.
Credi davvero di poter fare a meno di me e Nick, sabato 20 settembre?
Non l’hai mica capito che noi due non scherziamo e che quel giorno saremo noi a farti passare una splendida giornata (modesti come sempre…)? non t'immagini il casino che faremo, sei senza parole, eh?
Non cerchiamo
alibi per questa decisione improvvisa, ti diciamo subito che a noi basta poco per fare una cazzata…
Basta una serata alcolica e un potere persuasivo senza pari (il mio) ed ecco che Nick poco fa mi dice: biglietti presi!
Sì,
Stupendo!
Sarà stata
colpa del whisky? C'è chi dice no, che è stata colpa della nostra anima fragile, della voglia di sensazioni forti per sfuggire alla noia, che è stata una delle nostre solite deviazioni … boh, chi lo sa.
In fondo, va bene, va bene così.
Perciò, io e Nick saremo con te, in mezzo alla
combriccola del Blasco a cantare e ballare ogni tua canzone, finalmente liberi, liberi … d’altronde, siamo solo noi quelli che non sono mai venuti ad un tuo concerto, che ironia...
Dopo aver passato anni a
vivere senza te e i tuoi concerti, quel giorno dovrai farci vivere una favola.
Tranquillo,
nessun pericolo … per te, ma vedi di non lasciarmi delusa e cerca di dare un senso al colpo di testa che abbiamo avuto.
Altrimenti io, Olga,
incredibile romantica come sono, ti prendo e ti porto via.
E…
E poi
ti taglio la gola.

venerdì 22 agosto 2008

Precaria Preghiera

Lo confesso, anch'io ho i miei santi in paradiso ai quali raccomandare la mia anima interinale:

Ascoltami, San Precario
salvami da questo calvario

Regalami ancora un contratto

fa che il mio volere sia fatto

Casa, macchina, marito, figli
senza lavoro non li pigli
A far la vita da interinale
si sta tanto, ma tanto male
Fa che io lavori ancora come un mulo
e se mi snobbi anche tu, vai a fare in c...

Amen.

Visto, che so pregare anch'io?
Questo perché sono l'unica del mio turno a NON aver avuto un rinnovo di contratto.
***** ***!

sabato 16 agosto 2008

James Bondage - The cock is not enough

James Bondage era immerso nel traffico alla guida della sua Ashton Kutcher Martin a metano e, giunto al semaforo, approfittò per darsi una sistematina alle ciglia, rinforzando la dose di mascara. Stava per ripartire, quando sul monitor del suo BondPhone comparve il viso di lei, il capo: M.
- James, che diavolo sta facendo?!

- M, sto tornando a casa, la missione a Sant'Iddio Montelago mi ha stremato, uff… stasera prendo un dvd, mi schiaffo su il pigiama, una canna e poi a nanna.

- Sta scherzando?! Lei ha una missione da compiere, se l’è dimenticato? Deve beccare l’ivoriano che è a capo della cellula terroristica Operai del Male.

- Uh, che pazza che sono! Me l’ero scordato… tutte queste cure ormonali mi stanno bevendo il cervello. Mi scusi, M.

- Va bene. Dell’ivoriano non sappiamo niente, solo che è ivoriano. E che si nasconde nell’entroterra marchigiano, sicuramente in qualche fabbricaccia sperduta, a sobillare le maestranze. Si dia da fare, James, la saluto.

Lo schermo del BondPhone tornò nero.

- “si dia da fare, la saluto, gna gna gna”… ma vada a cagare, M!- borbottò il nostro agente.

Otto giorni dopo, Bondage aveva setacciato tutte le fabbriche di una nota zona industriale, ma dell’ivoriano nessuna traccia. Solo cinesi, marocchini, lituani, cingalesi, qualche nostalgico democristiano, ma nessun nero. In compenso, aveva rimorchiato un metalmeccanico e si era spupazzato un’intera RSU di una nota multinazionale, anche se il suo debole erano i capaci e muscolosi mulettisti di una ditta di logistica, ma, ahinoi, James Bondage non era lì per divertirsi.
I giorni passavano e nonostante James disponesse di tutte le pugnette ipertecnologiche, il suo bersaglio era talmente mobile che non riusciva mai a focalizzarlo. Eppure erano pochi i lavoratori dalla pelle nera, in quella zona.
Una sera, lungo una strada piena di tornanti, al ritorno da una cena con i compagni delle medie, il nostro eroe investì in pieno un giamario che gli abbozzò la splendida Ashton, e, nell’impatto, si schiantò contro un guardrail in pietra.
- Per la regina madre!- sbottò James – le spese del carrozziere sono tutte a carico mio, mannaggia ai tagli del governo!.. adesso che faccio?

La fortuna in realtà aveva appena dato una mano all’agente; sporgendosi dal parapetto, James notò una fabbrichetta dall’aria dimessa, ma con le luci accese. Dalla vetrata vide sfrecciare un muletto giallo. Bàttilfer Spa... Strano, pensò, questa fabbrica nella lista di M non c’è… andiamo a controllare, ma prima devo travestirmi.. ih, che peccato!

Franco il magazziniere stava fumando una paglia, imboscato tra gli scaffali del deposito, e stava pensando a quanto si fosse rotto le palle con il turno di notte. Lavorare di notte gli aveva sballato il bioritmo e, cosa ben peggiore, di notte alle donne non era permesso lavorare, perciò addio battutacce a doppi e tripli sensi, addio sbirciatine nelle scollature delle colleghe più giovani, quasi tutte interinali. Stava giocherellando con la leva del muletto, quando udì uno strano ticchettìo.
Tik tik tik tik tik ti
k…
Alzò lo sguardo e vide un essere divino in tacco 12, spacco vertiginoso, occhi azzurro ghiaccio, giungere in sculettante baldanza, con un Martini shakerato in mano.
- Che pezzo di figa disumana, stacca la carne dall'ossi, ma chi è? Una nuova dei piani alti?

James intanto sopraggiungeva ondeggiando sulle sue meravigliose Jimmy Choo e ad un certo punto cinguettò, mani a coppa sulla bocca:

- Operaiacciui! Operaiacciuii! Iuhu, c’è nessuno qua? Chi mi dà una mano a cercare un bancale di tondini di ferro? Dai, che se fate i bravi, poi ci prendiamo una cosa alla macchinetta del caffè!

Franco si lisciò baffi e chierica, gonfiò il petto e si mosse verso la sua futura scopata fatta donna.

- Signorina, sono il capo magazziniere, dica a me, ci penso io.

La "donna" per tutta risposta gli regalò un sorriso rizzapeni.
Franco era sul punto di venire e quasi non ascoltò le parole della donna, che gli stava chiedendo dell’esistenza di colleghi extracomunitari di colore.
- Qui abbiamo cinesi, rumeni, albanesi, turchi, ceceni e un interista napoletano, ma nègher no, signorina… ma se posso, un caffettino glielo offro io, bello caldo e lungo, se preferisce.
James si schernì portandosi un ventaglio modello Marie Antoinette sotto il nasino e declinò l’invito.

Stava per andarsene, quando incrociò un muletto guidato da un bel giovane piazzato, biondo e occhi verdi, talmente bello da far sembrare Gabriel Garko un orribile scherzo della natura. Il muletto inchiodò e il bell’operaio sgranò gli occhi. Fu un istante.

Ingranò la retromarcia e si diede alla fuga e solo allora James intuì. Era lui l’ivoriano! L’unico ivoriano bianco esistente sul pianeta, hai voglia a cercare un nero, perdìo!… James partì a razzo lottando con i tacchi, una calza si smagliò e nella corsa gli cadde la Magnum a terra, facendo partire un colpo secco e un iihhh! da checca isterica dalla bocca dell’agente segreto.

Frotte di tute blu improvvisamente spuntarono da ogni dove e si diedero alla fuga, ma James non vi badò: era riuscito a localizzare il muletto e mentre si guardava intorno, una chiave inglese lo colpì sul seno finto. La raccolse al volo e la ritirò indietro in un attimo. L’operaio bello come un dio rovinò a terra, esanime.

- Parla, dannazione! Sei tu l’ivoriano!

- No, io sono inglese, di Birmingham alta, lo giuro!

- Ah sì? E allora dimmi come si dice “ beh, a dire il vero” in inglese, se ci riesci!

- Ehm.. well, to tell de... the throughtth... the thruh... the treughth... ah, vaffanculo, mi hai scoperto, Bondage!
- Maledetto, come sai il mio nome?!
- Ricordi 3 anni fa, al night L'Opossum Eccitato? Hai arrestato uno dei miei tirapiedi, eri travestito da Marylin Monroe. Prima dell'arresto avevi cantato una splendida versione di Happy birthday, Mr. President.
- ah, una cosuccia di repertorio che non tiro fuori da anni - sospirò James in preda ai ricordi- ma ora basta, ti sbatto dentro! A proposito di sbattere, però... andiamo un attimo dietro a quei pallets...
... ... ...
Il giorno dopo, ritornato suo malgrado nell'impeccabile completo maschile Brioni, James si ritrovò al cospetto di M.
- M, mi dica: ma lei lo sapeva che Jean-Yves l'ivoriano era un bianco?
- Sì, Bondage. Era l'unico dato certo sui di lui, mi scusi per non averglielo detto prima.
- M?
- Sì?
- Credo di sapere cosa significhi la sua iniziale.
- Ah sì - sorrise M- mi dica, sono tutt'orecchi.
- Màmmeta!
E fu con questa ultima parola che James uscì con fare teatrale, il Martini in mano, lasciando M senza parole.
Almeno fino alla prossima missione.
..................................................
(soggetto: Olga e Nick
sceneggiatura e dialoghi: Olga
ispirazione: la trucida giornata a Montelago insieme agli Squallidi, alle 23.42 i nostri cervelli sono andati ufficialmente in pappa.
Big Head, la prossima volta che fai manovra con quella pietosa auto scucita, sotto casa di Nick,
spero che sfondi la vetrata della Uil).

mercoledì 13 agosto 2008

Tendenze domestiche




Cari avventori di questo american bar a forma di blog, come annunciato più volte, ho iniziato la mia nuova avventura lavorativa. Da 2 giorni.

La mia vista non sarà più infastidita dalla presenza di colleghi inutili e fuori forma. Basta con le richieste di supporto tecnico da quelle quattro capre di clienti, basta con le continue interruzioni, basta con quel paesello paludoso che da 6 anni mi abbracciava ogni mattina coi suoi miasmi.

Tyzzo cambia tutto, si mette il caftano bianco, le ciabattine infradito borchiate, un filo di trucco e si tuffa di panza nella pozza delle opportunità!

Adesso che la strada è presa e che ho spostato il mio lavoro a casa, rimane da decidere se continuare con la stessa occupazione o mettersi ad esplorare nuovi universi. Per questo chiedo il supporto di chi mi ama, di chi crede in me e visto che ci sono, pure il vostro, adorabili merde!

Che ne dite di una carriera di Make-up artist a nero? In alternativa, i miei scatti umorali stanno vagliando le ipotesi di lanciarmi nel fantastico mondo della cucina di pietanze a forma fallica, guida turistica per nazionali di rugby o allevatore di canetti per signora.

Ah... quanti problemi!

lunedì 11 agosto 2008

Pachino 2008 - L'Olimpiade a grappoli




Otto Otto Zero Otto alle Otto in punto. Pechino esplode sotto i colpi di duemilaotto tamburini perfettamente sincronizzati e scontatamente microdotati. I cinesi si dimostrano maestri nel gestire le masse come fossero pixel di un monitor. Tra tecnologiche manifestazioni di forza e paraculate da spot Unicef, si apre la ventinovesima edizione delle Olimpiadi Moderne, che, come tutti sapete, si differenziano da quella Antiche solo dal divieto assoluto di indossare calzini corti, pantaloni ascellari e accostamenti troppo arditi (se non per speciali competizioni notturne en travesti).

Per qualche settimana tutti i network mondiali trasmetteranno i migliori prodotti della chimica attualmente disponibili. Saremo sommersi da corpi tesi, scatti, sguardi concentrati e secchiate di muscolacci sudati che uh... vengo meno!

In Italia, alla stessa ora (il pre-pennica pomeridiano) si stava svolgendo la cerimonia d'apertura della sessantanovesima edizione delle Olimpiadi a grappoli di Pachino. La fiera degli sport indie, quelle discipline che per motivi ancora non chiari non sono riuscite a ricevere la giusta copertura mediatica, almeno fino a questo momento.

Nelle prossime settimane tutti i network mondiali snobberanno lo SPORT vero, quello tutto maiuscolo. Le discipline più spettacolari, le gare più avvincenti, il pubblico più spudorato. Si disputeranno competizioni dove sono d'obbligo doping e colpi bassi, dove l'importante è vincere e chi perde viene lasciato in pasto ai gatti rognosi di George e Maddy.

Il programma prevede tra l'altro:

- Il "Salto sull'asta", che vedrà con tutta probabilità la riconferma di Olga Smorzakandelovna, oro da sempre
- Il "Tiro all'emorroide", la gara con più concorrenti che vedrà la serratissima lotta tra Nick Tyzzo, Broken Asser, Big Head e l'outsider polacco Brizius
- Il "Rollo della tromba a squadre", la solita bagarre dove vincono un po' tutti, pure l'arbitro
- I "100 metri piano", scarpinata tranquilla che vedrà il testa a testa tutto strategia fra i fuoriclasse Giamario e Lovy
- E infine il decathlon: la "Perpendicolare a coppie", il "Nascondino al buio", le "Seghe a du mano", le "Offese al Signore", lo "Stiramento della vecchia", il "Cagnolo a ostacoli", la "Staffetta al cesso", la "Fuga dal ristorante", il "Bieco vandalismo" e il caro vecchio "Mandasse a fanculo".

Allora? Ancora convinti che lo sport sia solo questione di muscoli? Ad un certo livello conta pure il fegato.

Dal vostro inviato a Pachino è tutto. Bacini sulle chiappotte. A voi studio.

San Lorenzo

San Lorenzo

I miei desideri sono lassù nel cielo,
in attesa di realizzarsi e perciò cadere
o di rimanere sogni e quindi cadere.
Li posso vedere, piccoli, pulsanti e lucenti,
ma non si possono toccare.
I miei desideri sono caldi, brillanti e cadenti
oggi come le stelle, domani come le lacrime.
Ogni notte quando la vita cessa
essi si accendono e attirano lo sguardo,
ma se allungo la mano non ci arrivo.
I miei desideri hanno un problema:
sono troppo in alto
mentre io sono bloccata a terra
e non posso vivere aspettando che essi cadano
sul suolo, in un cuore o addosso a me.
Fa male il collo
a furia di guardare in alto
e allora abbasso la testa
vedo i miei piedi
e il mio cuore nel petto, unica stella in un cielo vuoto.

San Lorenzo, stanotte non voglio guardare dal basso
i miei desideri cadere a terra.
Stanotte voglio vedere me
che dalla terra
cado fin su nel cielo.
Stanotte voglio
allungare la mano,
strappare i miei desideri dal petto
lanciarli lontano mentre spicco il volo
e godere della loro scia luminosa e fredda.

Saranno più belli della stella più grande
li potrò toccare
e finalmente cadranno con me.

domenica 10 agosto 2008

Silenzio Assenzio


Ubriacatevi
"Bisogna esser sempre ubriachi. Tutto sta in questo: è l'unico problema. Per non sentire l'orribile fardello del Tempo che rompe le vostre spalle e vi inclina verso la terra, bisogna che vi ubriachiate senza tregua. Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro, ma ubriacatevi. E se qualche volta, sui gradini d'un palazzo, sull'erba verde d'un fossato, nella mesta solitudine della vostra camera vi risvegliate con l'ubriachezza già diminuita o scomparsa, domandate al vento, all'onda, alla stella, all'uccello, all'orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, domandate che ora è; e il vento, l'onda, la stella, l'uccello, l'orologio, vi risponderanno: "È l'ora di ubriacarsi! Per non esser gli schiavi martirizzati del Tempo, ubriacatevi; ubriacatevi senza smettere!
Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro."
(Charles Baudelaire, da Lo Spleen di Parigi)

Baudelaire e i suoi amichetti del circolo dei poeti maudits solevano passare le serate in fumosi locali di Parigi, intenti a discettare di letteratura, filosofia, amore e massimi sistemi. Si scambiavano sensazioni, tenevano lezioni di ars poetica, traevano dall'oppio e dall'alcol spunti per i propri capolavori, come questo splendido poemetto in prosa.
Tra un discorso e l'altro, usavano annaffiarsi le cervella in fermento con la bevanda per eccellenza: l'assenzio, la "fata verde".
Consumavano insieme il rito della zolletta di zucchero da sciogliere lentamente nel bicchiere colmo di smeraldo liquido e questa esperienza, oltre ad affratellarli, regalava loro le parole che oggi noi possiamo gustare e centellinare, nel meraviglioso rito purificatore che è la fruizione della Poesia.

Olga e i suoi amichetti del cuore Nick e Maddy hanno consumato anch'essi la preziosa bevanda, ieri sera, in un bistrò di un paesello montano in festa. Intenti a sproloquiare di futili sciocchezze, di cibo, di sesso e minimi sistemi. Si sono scambiati sensazioni di pesantezza di stomaco dopo i 750 spiedini di pecora e hanno tratto dal vino e dall'assenzio spunti per le enormi cazzate e le pietose battute.
Tra una fregnaccia e l'altra, Nick e Olga hanno annaffiato le teste senza cervello con il verde liquame, senza nessun rito particolare se non quello di sgargarozzarsi tutto il bevibile a tempo record.
Broken Asser si limitava a filmare i poveracci per poi passare allo sputtanamento worldwide su Youtube, mentre George, fuori di testa come un cavallo impazzito, rivolgeva ai villici locali l'affettuoso proposito ve roppèmo lu culo... senza dimenticare la bellissima versione della canzone di Venditti inventata da George e Olga (e cantata a squarciagola) Nato sotto il segno del Piscio. Poeti forse no, ma maledetti sicuramente sì...
Ahimé, nessun capolavoro è stato partorito per le generazioni a venire, ma qualcosa di geniale è comunque venuto alla luce.

Infatti, solo una sciroccata, o un essere geniale - fate voi- come Olga poteva passare la serata parlando con un canadese 60enne vecchio marpione, cianciando un misto franco-inglese-italo-marchigiano, mentre Nick ascoltava rintronato alcuni stranieri sbronzi intenti a stuprare vecchi classici della musica.

Solo dei geni, o dei pazzi - fate voi- come Nick e Olga potevano scazzarsi e quasi litigare sotto casa di Nick e poi partire ognuno per i cazzi suoi verso casa di Olga, uno in bicicletta e l'altra a piedi.
Solo un genio, o una cretina - fate voi- come Olga poteva macinarsi tutti quei km marciando e addirittura correndo lungo il corso nel cuore della notte, parlando da sola ad alta voce, ridacchiando e piagnucolando contemporaneamente, maledicendo il cielo e benedicendo le stelle.
Solo due geni - o due scemi patentati, fate voi- potevano infine riunirsi sulla panchina vicino casa di Olga e parlare di tutto e di più, sciogliendosi in abbracci e componimenti poetici tipo ti voglio bene.. io di più.. no, di più io... no, io di più, brutto stronzo!.. no, io di più di te, vecchia troia! e via delirando.
Solo due geni potevano rafforzare la loro amicizia con alcol, sigarette a chili, stronzate, insulti, abbracci, lacrime e parole sdolcinate, ma la verità è: tutto merito dell'assenzio.
E, seguaci del vecchio Charles, a nostra volta vi giriamo il suo consiglio: énivrez-vous.

Baudelaire diceva: ubriacatevi, di vino, di poesia, di virtù.
Olga risponde:
Ubriacatevi.
Di tutti coloro e di tutto quello che amate di più.

venerdì 8 agosto 2008

Grattiamoci!!!....



quelli che lavorano tutto l'anno


quelli che è impossibile prendersi un giorno di ferie perchè altrimenti si ritrovano il lavoro triplicato


quelli che la scrivania è come un campo dopo il passaggio dei carrarmati alleati nel '44....un disastro!!!


quelli che guardano l'orologio e vogliono solo che l'ora d'aria arrivi sempre il più in fretta possibile


quelli che si giocano neuroni su neuroni per stare davanti ad un computer ad inserire dati che "forse" non serviranno a nessuno...


quelli che si infilerebbero volentieri il telefono da un'altra parte anzichè sentirlo squillare ogni 30 secondi in ufficio


quelli che si strozzano una tazzina di caffè e una sigaretta perchè sennò la pausa di metà mattina non basta mai


quelli che sognano paradisi lontani e sperduti e non realizzano che gli sperduti sono loro stessi che passano metà della vita dietro una stronza di scrivania in uno stronzo di ufficio con uno stronzo di capo


quelli che vedono il lato positivo e dicono "il lavoro nobilita l'uomo"


quelli che non vedono il lato positivo e dicono "era meglio andarsene al mare"


...A TUTTI VOI IO DEDICO BUONE FERIEEEEEEE!!!...perchè...


finalmente era ora

ci siamo arrivati anche noi alle 18.30 dell'ultimo venerdì di fatiche

ce le siamo proprio meritate....eccheccazzo!!!!



comunico ufficialmente che MJ si chiama fuori per le prossime 3 settimane

comunico altresì che MJ se ne starà buona buona a non fare un cacchio per le prossime 3 settimane

comunico ufficialmente che MJ partirà di testa nelle prossime 3 settimane dopo 1 anno di vita persa


martedì 5 agosto 2008

Maledizioni

The Dark Knight è un film maledetto, pare.
Prima, il tecnico che è morto sul colpo durante una fase della lavorazione del film.
Poi, Heath Ledger, morto dopo una macedonia chimico-farmaceutica.
E ieri, il caro vecchio Morgan Freeman che, per un colpo di sonno, carambola con l'auto e finisce in ospedale in condizioni critiche (pare che si sia salvato per il rotto della cuffia, ora sta meglio).
Non c'è che dire, questo film è circondato proprio da un'aura... oscura.

Allora, mi chiedo: non è che io, Olga, rischio qualcosa, dato che con domani saranno ben 3 volte che avrò visto questo dannato, ma bellissimo film? e che probabilmente andrò a rivederlo una quarta volta la settimana prossima? (sono deficiente, vero?).
Intanto, un primo segnale negativo è arrivato: avendo previsto un periodo di pausa tra un mio rinnovo contrattuale e l'altro, io e Thomas Verro avevamo progettato una settimanella di vacanza in Croazia.
Sì, col caz*o.
Mi rinnovano il contratto lunedì... sono felice, ma allo stesso tempo sapere che sarò l'unica tra gli amici a passare agosto lavorando e rimanendo nella Gotham City de noantri, mi fa pensare di essere un attimo sfigata.

Ma ho trovato un nuovo senso a questa estate stupida e maledetta: diventerò una paladina della giustizia.
Mentre i miei amici se ne staranno a riposare a Gotham o in altre località amene, io mi ritroverò da sola a combattere contro un nemico più forte ed anarchico del Joker: il caldo.
Caldo che può giocare brutti scherzi, tipo far bruciare un certo deposito di medicinali mooolto infiammabili, mandare fuori di testa le personcine sensibili al caldo come la sottoscritta (che sono 3 notti che non chiude occhio), incendiare scooter abbandonati sul ciglio della strada (hahahaha!)
Ma io non mi farò piegare. Tsè.

Godetevi le vacanze, amici di Gotham; una nuova eroina è qui per combattere la dura battaglia contro il caldo, una superdonna munita di sofisticate armi e di un vezzoso costumino con annesso mantello fucsia e mascherina di raso con orecchie mosce, tipo cocker.
Baderò io alle persone, alle case, ai campi, alle fabbriche e agli scooter...
Io, Olgaman.

Che poi anch'io sia un "agente del caos", e che non ci stia tanto con la testa, soprattutto in questi giorni, non deve spaventarvi.
Pensate a divertirvi, Olgaman è qui per servirvi... fino al prossimo temporale.
HAHAHA!
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Nel frattempo, sto passando le serate a concentrarmi mentalmente per farmi spuntare due bei testicoli da grattare, visto mai che The Dark Knight sia veramente un film maledetto e che la maledizione arrivi a coinvolgere anche gli spettatori particolarmente sfigati come me.

"I'm a dog chasing cars. I wouldn't know what to do if I caught one".
(The Joker)