domenica 20 aprile 2008

Il G70

Coloro che decidono di festeggiare il compleanno in compagnia si dividono in due fasce: quelli che amano la presenza discreta di pochi intimi e quelli che invitano un fottìo di gente.
Bele e Mizi appartengono di diritto alla prima fascia, in quanto personcine timide e schive, non abituate alla folla..
Per il loro pranzetto di compleanno i due fanciulli avevano quindi scelto il calore e l'intimità di pochi amici e, dopo un' accurata selezione, gli ammessi alla festa erano:
1.l'allegra brigata degli Squallidi, compatta come una falange macedone
2.i pochi ma efficaci Paolotti, colonne storiche del gruppo enopolitico Botta Continua
3.gli amichetti del rugby, con figliolanza al seguito
4.la delegazione italiana di Scientology
5.il Circolo nazionale di burraco e canasta delle Casalinghe Perverse e Annoiate dell'Adriatico
6.i Feddayn della Vallesina
7.la flotta aliena dei Klinghon
8.Papa Benedetto XVI
9.l'intero Liechtenstein
Per improrogabili impegni di alcuni invitati, Bele e Mizi si sono dovuti accontentare dei primi 3 gruppi, appena una 70ina di persone, dando vita così al G70.

Un'autoclave di vino rosso e una di bianco attendevano gli astanti nella magione di campagna di Lord Bele, mentre un complicato sistema a nastro garantiva un'ottima porchettatura delle carni suine. Una capace betoniera il giorno prima aveva permesso l'impastatura di una leggerissima pizza coi grasselli, mentre al reparto affettatura salumi era all'opre un Geko davvero inquietante, il cui sguardo tagliente e scintillante di pura pazzia faceva il paio con l'affilatissima mannaia d'ordinanza. Il tutto accompagnato dal sibilo sinistro di un venticello a 700 nodi, praticamente una dolce brezza campagnola.
Il pranzo ha presto messo in luce la perfetta organizzazione dei due festeggiati, e anche i rispettivi ruoli: Mizi, la maschia e fredda mente organizzatrice, Bele, (ribattezzato per l'occasione la Petite Fiammiferaille), la delicata donnina di casa che, a tarda sera, fischiettando un'aria dell'Aida, in meno di tre ore è riuscito a lavare pentole grosse come piscine, sesti larghi quanto uno stadio e coperchi dal diametro di un' astronave.
Una delle tre tavolate è riuscita nel difficile compito di veicolare quelli che sono i precetti del più fine galateo, distinguendosi per raffinatezza e belle maniere, una cosa che non sarebbe sfigurata nel nuovo manuale di Lina Sotis: un'allegra e disinibita truppa di donne (Maddy, la sottoscritta Olga, Tiberigna, Monique, CicciCapricci, Gwendalyne, Agnasia e Nick) si intratteneva nel tipico chiacchiericcio delle fanciulle timorate di Dio, mescolando le risate cristalline alle osservazioni lievi e tenere del tipo:
Gwendalyne:- Ahò, attente che il vassoio sgoccia sulla punta!
Nick:- Ragazze, nessuna vuole altri due boccolotti? Ah, preferivate i ditalini al sugo, eh?!
Olga:- Avete notato che le cose che finiscono in -ello sono le più importanti, come cervello, anello, orello?
Maddy: ah, tipo il Signore degli Anelli, il Signore dei Cervelli, il Signore dei Pistelli?
...e via di seguito, piano piano, educatamente.
Insomma, quelle dure zoccole rappresentavano lo zoccolo duro della festa.

Il leggero menu da mensa ospedaliera lasciava tutti soddisfatti, soprattutto il dessert, una favolosa crostata di fragole e sangue, e le millanta calorie hanno permesso ai sopravvissuti di tirare fino a sera, anzi...colti da un attacco di fame, alcuni esemplari di bestie selvagge, gli occhi invasati, la bava alla bocca, grugnendo famelicamente, si precipitavano in cucina a sgranocchiare cotiche di porco e fette di salame.
Una scena pietosa.

Tra risate, battute e sfanculate, non è mancato il momento di vergogna assoluta, un momento che si spera l'alcol abbia aiutato a rimuovere, un episodio che ha avuto come protagonista le Pauvre Pierre, detto anche le Pauvrache. Gli amici sono ancora interdetti nello scoprire che l'apparentemente bravo ragazzo in realtà fa di cognome Lachance, ama le scarpe da morto e i calzini sbracati coll'elastico allentato (brrr!) e, quando è zuppo, parla con la zeppola come Muccino e Jovanotti.
E dopo aver cancellato per sempre i recapiti telefonici di Pierre Lachance, i nostri eroi dovevano affrontare un nuovo fatto angosciante: Nick, sebbene ancora caldo, era indubbiamente morto.
Il corpo accasciato al ciglio della strada era vegliato amorevolmente da Olga, mentre gli altri, nel salone, dicutevano se era il caso di tentare di salvarlo o gettare il corpo ai maiali. Alla sentenza definitiva del Giamario ("salviamolo, sennò se ce se finisce i froci, come famo a giocà a Sgama il Frocio?"), seguiva un miracoloso risveglio dello zombie, sicuramente provocato da Olga, la quale, per aver seguito tutte le puntate di Candy Candy da piccola, poteva fregiarsi del titolo di Frocerossina Ufficiale del gruppo.
Ai saluti finali, del G70 rimanevano solo 6 persone: George, Maddy, Gwendalyne, Giamario, Nick e Olga, che, tanto per cambiare, si ritrovavano a mangiare un'ultima, terrificante pizza a casa di Maddy, giusto per sgrassare la bocca.

Lunedi: ritorno alla normalità per tutti, tra lavoro, beghe e scazzi di routine.
Ma le cose non saranno più le stesse, Pierre Lachance ha rivelato la sua vera identità.
Inquietanti orme di scarpe da morto sfregiano la campagna, tracce misteriose quanto i cerchi nel grano.
La bestia è fuori.
Dio abbia misericordia di tutti quanti.

giovedì 17 aprile 2008

la cena del Male

...se stasera Evil mi presenta un dolce così prometto che lo adorerò a vita natural durante e lo santificherò a tutte le feste comandate...
ed entrerò di diritto nel club degli "adoratori del male"...

martedì 15 aprile 2008

Silvio III (Reich)

Forza e coraggio,
dopo aprile viene maggio.

Tanto, prima o poi schiatta.

martedì 8 aprile 2008

la cena del Giamario

racconto di una cena di compleanno qualsiasi

la punta era per le ore 8.30 al piazzale del ristorante paesano di S. Stefano di Sessanio e ovviamente la nostra puntualità - che da sempre ci contraddistingue - fa sì che io e Olga arriviamo tranquille, tranquille con circa quei 15 minuti di ritardo accademici mentre tutta l'allegra brigata dell'Armata Squalotti ci attendeva già con le gambe sotto al tavolo e con forchette alla mano...
abbiamo fatto il nostro ingresso trionfale sulla scena e tutti quanti, compresi i presenti estranei all'Armata, sono rimasti a bocca aperta, e non perchè fossero rapiti dal nostro semplice ma alquanto efficace abbigliamento ma piuttosto perchè da quelle boccucce di rosa stavano per uscire epiteti di tutte le lingue e, ringraziando Rocco Siffredi, ci è scappato solo un coro esortativo e un bell'applauso...
tutto questo perchè io e Olga abbiamo avuto la brillante idea di presentarci alla cena del nostro amico Giamario perfettamente adornate non solo dalla nostra indiscutibile bellezza ma anche e soprattutto perchè in testa indossavamo delle parrucche all'ultima moda: Olga aveva quella delle guerriere vichinghe in dolce attesa con tanto di trecce e di monili e io, la Maddy, ne indossavo una in perfetto stile egiziano chic da discomusic
insomma, eravamo così belle ma così belle che il Giamario non ha potuto fare a meno di farci accomodare una alla sua destra e una alla sua sinistra - pena la morte!! - per festeggiare il suo compleanno.
il posto sembrava essere una bettòla dei tempi andati e a contornare la scenetta c'erano una stufa di ghisa che sputava fuoco direttamente sotto l'ascella di Olga e diversi quadri anonimi attaccati alle pareti leggermente unte, ma il vero asso nella manica della bettòla era il cameriere: un omone molto alto e completamente rasato che si limitava a servire i piatti e a piroettare su se stesso battendo le mani, in pratica una foca monaca della quale Darwin si era dimenticato di censire come specie!!..un caso unico al mondo...il cameriere foca, che si chiamava Mario ma il cui vero nome era Stella delle Galapagos!!
ha inizio la cena di compleanno del Giamario tra l'euforia generale perchè l'Armata Squalotti iniziava a sentire i morsi della fame dato che a pranzo solo un panino e del vino rosso moooolto anonimo e di dubbia qualità...
la nostra Stella, ops Mario, ci serve un antipasto misto di salumi e formaggi, egregiamente accompagnati da una zuppa di ceci e orzo, da crostini con olio e un salume del posto e dalle immmancabili verdure miste grigliate
dopo questo antipasto luculliano arriva "la zuppa di lenticchie più buona d'Italia secondo Il Sole 24ore", così l'ha apostrofata il nostro caro Mario anche se a noi sembrava essere una zuppa comunissima e non riscaldata al punto giusto, comunque non ne è rimasta traccia neanche di quella che qualche temerario aveva sapientemente condito con olio piccante al peperoncino...
dopo gli antipasti, arriva il primo: tagliatelle fatte a mano con funghi porcini e misti, uno spettacolo di sapori, anche se io e Olga iniziavamo ad avere lo stomaco pieno e non ce le siamo gustate a pieno come invece hanno fatto tutti i nostri amici lì presenti, che puntualmente hanno spolverato tutti i vassoi
a questo punto una breve pausa sigaretta pena il collasso unanime di noi ancelle e donzelle, e poi vai giù di carne e qui la bettòla ha dato il meglio: agnello, maiale e vacca, tutti rigorosamente alla brace serviti insieme a fette di patate arrosto ed erbe miste e al formaggio fritto, una delizia per i nostri palati assetati di gusto ma non troppo per i nostri stomaci ormai stragonfi all'inverosimile
in ultimo, dolcetti secchi vari misti di biscotti, crostate e ciambelloni assaporati insieme a liquori digestivi misti ma ottimi (da sottolineare la stretta conoscenza che io e Olga abbiamo instaurato con il G.N.P. color verde del quale ignoravamo l'esistenza) quali grappa e genziana, molto amate dai nostri maschietti
dopo aver costretto il personale della bettòla a cacciarci fuori, visto che eravamo solo noi a mezzanotte inoltrata ancora a bere, ci siamo radunati tutti fuori e per digerire abbiamo acceso lo stereo della Giamario-mobile e via a ballare Manu Chao o chiunque fosse nel parcheggio antistante la bettòla
foto di rito, abbracci, baci, long drinks e cotillion e via a bere in un altro noto localino del paese come se niente fosse e poi diretti nelle nostre tane a giocare al gioco dei mimi e simili
una cena spaventosa per la mòle e la quantità ma ottima per la qualità e soprattutto per la nostra Stella delle Galapagos, ops Mario, che ci ha fatto morire dalle risate incosapevolmente e ci ha fatto fare una delle figure di merda più memorabili mai fatte prima...incosapevolmente è ovvio!!

L'Armata Squalotti

Sottotitolo: Gemellaggio tra i monti
Ovvero: Un tranquillo weekend di stile e di paura.

La ricorrenza: il compleanno del Giamario della Savana (22 anni, ma ne dimostra 48) .
Partecipanti: divisi in due squadre, a formare la temibile Armata Squalotti.

-Squallidi:
Giamario
, il festeggiato, l'artefice di tutto quanto, nel bene e nel male
Bele e Leo, i Fratelli Coltelli (Leo Mano Calda, Bele lo Sciupafemmine delle Nevi)
Brunetto, il Vellutato Autista, e Tibera, la Miope Talpa Cieca, i novelli Diabolik ed Eva Kant
8vià e Glory Days, coppia di agenti segreti insolitamente rintanati nel loro nido in nome di una missione delicata e misteriosa
Patzià, l’Eremita della Rocca, il Ghemon de noàntri
Lori, il Cinico e Freddo Conquistatore delle Rocce
Mizzi, il Venerabile Maestro della Loggia della Brace
Grillo, l'Apparentemente Tranquillo, in realtà la Spietata Faina del contriospionaggio
CicciCapricci, la Dea della Grappa (Grappa Cocchia, ovviamente)
Gwendaline, The Perfect Housewife, l'unica a voler lasciare la stanza in modo perfetto
Il Pescarese, l'Orso Marsicano amico di Leo


-Paolotti:
George, Colui che non somiglia a Clooney e Maddy, Splendida Femmina di Razza Paolotta, lo yin e lo yang del vizio
Nick, lo Stilista del Male
Olga, Campionessa Mondiale di Salto sull’Asta.

Dal momento che la partenza era prevista per le 8.30 dal bar più squallido dell’italia centrale, con puntualità svizzera i nostri eroi partivano alle 10 verso la regione che ha dato i natali a 4 persone legate da un filo invisibile, la perversione sessuale:
-D’Annunzio, celebre poeta che, pare, si tolse un paio di costole per una miglior performance sessuale
-Madonna, celebre popstar, non propriamente una suora
-Rocco Siffredi, detto il Gran Sasso del Sesso
-Olga Smorzakandelovna, la sottoscritta paolotta (e qui ogni commento è superfluo).

La cordata si snodava con scioltezza, in particolare il Pandino del Brunetto, più che una macchina un lazzaretto (Nick con i suoi attacchi di panico dietro l’angolo, Tibi, miope come una talpa cieca, Olga, con lo stomaco sfatto) e, senza particolari traumi, penetrava la roccia fino a giungere all’ameno paesetto: Santo Stefano di Sessanio, 80 abitanti e 138 cà da pajaro.

(Una parentesi: S.Stefano di Sessanio non è più la stessa. I pochi abitanti ancora devono riprendersi dall’uragano che per un giorno e mezzo ha spadroneggiato senza pietà lungo i vicoli stretti e, soprattutto, dentro i bar e nelle splendide stanzette dell’alberguccio. Si registra da qualche giorno un massiccio abuso di potenti tranquillanti e di genepì da parte degli abitanti visibilmente provati).

Nel tardo pomeriggio, il paese mostrava gruppetti di gente intenta a giocarsi cornee e reni in un torrido torneo di Buzzicona (scene epocali che neanche su Casino Royale…);
Olga e Cicci coinvolte nell’affannosa ricerca del Santo Grap (un sacro calice colmo della bevanda degli dèi, dagli effetti mistici), costrette a ripiegare , dopo numerose tappe liquide, su un portentoso limoncello;
8vià e Glory Days che , fingendo un pomicio selvaggio nella loro tana, in realtà progettavano il disegno criminoso del dominio sul mondo;
altra fauna svaccata in una piazzetta a tracannare un trebbiano indecente scelto dal delicato sommelier del gruppo, Bele.
(della serie: Bele, era mejo ‘na busta de piscio...)

Nel frattempo, una silenziosa e sempre più numerosa muta di cà da pajaro iniziava a strisciare accanto all’ignaro manipolo di eroi…in cerca della vittima sacrificale a cui destinare il messaggio: siete gente sgradita, fuori dalle palle!

Sfatti dall’alcol e dalla chimica, i gagliardi Squalotti si presentavano alla cena in gran spolvero, tutti belli, sexy e bòni. Si mormora che Arduina, la vegliarda del paese, sia rimasta incinta solo a guardare i maschi ghepardi procedere a mo' di truppa cammellata verso il ristorante.
Le femmine, talmente belle da far sospettare l’uso di sostanze topanti, avevano le loro degne portavoci in Olga e Maddy, le parruccatissime e sfrenate ancelle del Giamario.

Cena meravigliosa, tra lazzi frizzi e cotillons, regali di classe per Giamario, foto di gruppo, battute da caserma, scherzi da prete, prese per il culo ai danni del povero cameriere (Maddy, ancora mi vergogno per avergli dato del mongoflettico..tu no?) e ballo sfrenato sui pezzi di Manu Chao che, indubbiamente, avrebbe venduto la madre ad una multinazionale per essere lì con i Fantastici Diciotto, gli X-Men de provincia.
Stimolati da liquori luciferini, i nostri concludevano la serata con una magnifica sfida a “Mìmame questo!”, nella quale Olga e Nick hanno ottenuto il meritato premio della critica.
Pian pianino, sciamando verso le tane, la nottata si chiudeva con una session fotografica di Olga e Gwendaline. Oggetto: le strepitose mutandine rosa (con tanto di tarantola stampata) dell’oltraggiosa Cicci.
E, come segnale della buonanotte, l’immensa scorreggia a strappo sulla faccia di Maddy, come pegno d’amore dell’ottenebrato George.
Ovvero, il trionfo del romanticismo.

Poi, mentre si scivolava tra le braccia del dio Morfeo, scendeva un silenzio carico di presagi.
E i cà da pajaro, acquattati, si preparavano a colpire.

(Nella prossima puntata: Domenica maledetta domenica).

--------------------------------------------
p.s.
...e comunque, un sentito vaffanculo da parte mia a quei vigliacchi dei paolotti che sono rimasti a casa: Big Head, Thomas Verro, Broken Asser. Ci avete lasciati soli a combattere contro l'orda selvaggia degli Squallidi.
Pagherete col sangue. A ettolitri!

venerdì 4 aprile 2008

...augurii jamarii...

tantissimi auguri di buon compleanno al mio Amicus Jamarii Savanae

martedì 1 aprile 2008

Pesce d'Aprile

Una promettente immagine di Daniel nel nuovo Bond.
L'acqua c'è, il pesce pure, rintanato sotto il rettangolo nero.
Maddy, prepara l'esca, quando esce il film si va a pesca!