(Riassunto delle puntate precedenti: quali puntate precedenti? Di che stiamo parlando? Ehi, qualcuno mi spieghi! Uno non può mancare per un mese che qua si tirano fuori fantomatiche “puntate precedenti”, è… è inaudito… dove andremo a finire di questo passo, in nome di iddio onnipotente?)
Due Facce da C… guidava da 19 ore ed era piuttosto nervoso: il Cocker non era stato ai patti e s’era impossessato della sua amata/odiata Strange Lover in cambio di un assegno postdatato di 15mila euri e di un’utilitaria color verde acquitrino melmoso talmente piccola che per guidarla non c’era bisogno di entrare nell’abitacolo: bastava indossarla. Quella macchina gli andava stretta come una giacchetta anni’70, di quelle con le toppe ai gomiti.
Ma non aveva protestato: per tutta la durata della transazione, quello sciroccato del Cocker l'aveva fissato nell'occhio sano giocherellando con un coltello affilato come un rasoio e Due Facce da C... si vedeva già abbastanza brutto di suo per desiderare un nuovo fregio alla Lucio Fontana su quella guancia che pareva una ratatouille vomitata e rimangiata e poi vomitata di nuovo.
Destinazione: Parigi.
Il dottor Broken Asser era a Parigi per una sorta di convegno dal titolo Dell’acne giovanile e dei suoi effetti sull’andamento del Dow Jones: considerazioni a margine, e il suo trattato del '98 Brufoli, pustole e punti neri: il male invisibile, lo rendevano a tutti gli effetti un esperto nel settore. La verità, però, era che Broken Asser stava fuggendo da un paio di tragedie annunciate: le minacce – per ora irrealizzate- del pazzo purpureo e il test di gravidanza positivo di una delle tirocinanti che si era spupazzato e che aveva otto fratelli, tutti siciliani. Solo il fido Evil poteva contattarlo, ma il brav’uomo, ora anche neocampione mondiale di Polka e Mazurka, non avrebbe disturbato di certo il suo padrone, in quanto troppo intento a pulire di giorno e a organizzare baccanali di notte.
Due Facce da C... non conosceva il dottore e ne ignorava l’ identità di giustiziere mascherato; il suo compito era quello di aiutare il Cocker ad insaccarlo e legarlo come una lonza e schiaffarlo su un furgone rubato, per poi sgommare verso uno scantinato sperduto nelle vinose campagne della Borgogna. Una cosa semplice, ma non la vedeva così, ora, mentre tirava la Micro Machine all’inconcepibile e insuperabile velocità di 64 km orari su un rettilineo a 4 corsie semivuote.
Broken Asser raggiunse il suo posto tra i colleghi, si sistemò il papillon, bevve un sorso d’acqua Perrier, prese il microfono, si schiarì la voce e, dopo un breve saluto rivolto alla platea, iniziò ad illustrare tramite una serie di slide a tutta parete la faccia devastata di un quindicenne anonimo, umiliato da brufoli grossi come patate bollite ripiene di fontina e mentre le immagini scorrevano, con voce ferma e profonda il nostro eroe dalla doppia identità spiegava che, nell’esatto momento in cui il suddetto giovane si presentò, 4 anni fa, dal dermatologo, l’indice Nikkei scese in picchiata. Non si accorse, intanto, che le foto durante lo sliding avevano mutato soggetto e le risatine dei partecipanti, dapprima soffocate e imbarazzate, sfociarono di colpo in grasse e lacrimose risate a fauci spalancate nel preciso istante in cui sulla parete veniva materializzandosi una gigantografia del bel dottore, nudo come un verme, con un paio di corna di renna in cartapesta calate su riccioli così folti e lucidi da sembrare finti, che s’ingroppava un bel ragazzo di colore vestito da Babbo Natale, entrambi circondati da festoni colorati. Evidentemente aggiunto con photoshop, uno striscione campeggiava sopra l’allegra scenetta, con la scritta in viola HALLELUJAH!!! SANTA CLAUS IS COMIN'!!! Il nostro eroe si girò di scatto verso la parete e spalancò gli occhi. Nel frattempo, un odore strano, come di scorreggia stantìa, stava invadendo la sala e prima di poter aprire bocca, il dottore svenne e con lui tutta la platea, in sincrono perfetto.
Nel triste e silenzioso spettacolo offerto da gente apparentemente morta, rovesciata e scomposta sulle sedie e sul lucido marmo del salone, irruppe il Cocker, svolazzando con le larghe falde del suo cappottone viola, la sudicia risata a insozzare la calma irreale: il potente e puzzolente gas soporifero aveva funzionato alla grande.
Con un enorme sacco rivestì il povero Chiavaliere e subito dopo, fischiando alla pecorara, chiamò a raccolta i suoi due sgherri: Due Facce da C…, intento a mercanteggiare con un algerino al quale cercava di offrire gesticolando, senza successo, la sua micro vettura in cambio di un vecchio cammello sciancato e con una gobba sgonfia, e Troppi Capelli, suo degno compare, un essere che aveva speso tutti i soldi dei suoi loschi affari per costruirsi una particolare garçonnière, da lui brevettata col nome di Trombocasa, dove l’ unico essere femminile ad avervi mai messo piede è a tutt’oggi una suora dell’adiacente convento che una sera aveva bussato e aveva pregato Troppi Capelli di togliere dalla via tutte quelle grosse trappole giganti per topi (aggiungendo poi, con un occhiolino d’intesa , che comunque “ i topi” non ci sarebbero cascati, a meno di non inserire nelle trappole alcune borsette Gucci o, al limite, qualche damigiana di Chanel n. 5 a fungere da esca).
- Presto, mie fetide blatte! Caricate lo stronzone sulla macchina! – ordinò il pazzoide battendo le mani.
- Quale macchina, capo? - chiese un esitante Troppi Capelli- Vuoi dire il Fiorino con il quale…
- No, imbecille! La Mini di quel mezzo cesso del tuo compagno qui presente! – ruggì spazientito il Cocker.
- Ma scusami, sire, - osò intervenire con fare remissivo Due Facce da C… – nella mia auto non c’è posto… figurati che quando mi scappa una scoreggia devo fermarmi, uscire e aspettare che la scoreggia esca perché in due non ci entriamo!
- Zitto, mezza bellezza! Fate come vi dico. La Mini è più anonima del simpatico Fiorino che il coglione ipertricotico qui – disse indicando Troppi Capelli – ha rubato.
- Cos’ha il Fiorino, Capo? È un semplice furgone bianco e come modello va molto anche a Parigi, mi sono informato prima di ru-
- C’è scritto BRIGITTE, SUCE MA BITTE su entrambe le fiancate, deficiente!- lo interruppe il Cocker.
- Cos’ è, il nome di una ditta? – chiese ignaro Due Facce da C…
- No, - sospirò il Cocker guardandosi le punte delle dita della mano sinistra– significa “Brigitte, succhiami il cazzo”… Eh, i francesi, che rime, che poesia, hehehe! Ora sbrigatevi, prima che vi incida tutto Rimbaud col coltello sui vostri culi rinsecchiti!
- Io mi permetto di ripetere che non ci entreremo tutti nell’auto, o mio maestro del dolore – azzardò Due Facce da C… con (mezzo) sguardo contrito e timoroso.
- Senti, sacco di rifiuti non differenziati, ascoltami… ehm – fece il Cocker avvicinandosi allo sgherro e circondandogli le spalle con un braccio - Devi credere nel potere del Caos se vuoi lavorare per me e se vuoi che le cose succedano. Sì sì, hohoho! Il Caos si manifesta nel Caso e nel Caso tutto è possibile perché il Caos è assenza di regole, chiaro? Devi perciò aspettarti l’inaspettato, devi concepire l’inconcepibile, come ad esempio un neg… un nero che diventa presidente degli Stati Uniti o un mezzo cioccola… un meticcio che vince la Formula Uno, HAHA!, what a joke! Ma come mi vengono?
- Ma Eminenza, – intervenne Troppi Capelli, interdetto – queste due cose sono successe veramente!
- Uh? Ah sì? Non leggo molto i giornali, ultimamente– tagliò corto Cocker agitando una mano come a scacciare una mosca invisibile. Poi si girò verso Due Facce da C… : - Visto, catetere umano? L’impossibile è possibile per chiunque, anche per la tua macchinina. E ora andiamo, forza!
I due inferiori caricarono il sacco senza vita nel minuscolo portabagagli, aiutandosi con dei calzascarpe, mentre il Cocker faceva scaldare il motore. Rintuzzati nel sedile posteriore, i due non credevano ai loro occhi: il contachilometri segnava 160 km orari.
- Ma… ma…- balbettò Due Facce da C…, talmente addossato a Troppi Capelli da formare con lui la figura di un mostro a due teste – com’è possibile?!
- Tutto è possibile nella vita e soprattutto quando ci sono di mezzo io, l’agente del Caos. Ha haha!
- Io sento di amarti, padrone – sussurrò Due Facce da C…, estasiato e sconcertato al tempo stesso – fai di me ciò che vuoi, disponi pure della mia anima lercia, ma illuminami col tuo sapere e insegnami il potere del Caos e io ti prometto in cambio assoluta fe-
- Ancora a rompere il cazzo? Non vedi che sto guidando?– troncò il Cocker, lo sguardo malato fisso davanti a sé, le mani inguantate strette attorno ad un volante non più grande di una Polo alla menta e la grigia strada che si srotolava sottomessa sotto quelle ruote grosse come taralli.
Intanto nubi oscure andavano ammassandosi lentamente disegnando spire di fumo nero in un cielo cupo e silenzioso, come a sottolineare la trama di un disegno dai contorni sempre più precisi, un disegno dal soggetto ancor più nero; nero come il cuore di un assassino o i polmoni di un fumatore di Gauloises, nero come un presidente degli Usa o come un campione di Formula Uno, ma meno nero dell’umore del tipico francese sciovinista quando immagina Carlà Brunì darla via tutte le volte a quel loro presidente mezzo nano e mezzo ungherese.
(continua)
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7 commenti:
non riesco a commentare... rido troppo.. ahahahahahahahahah!!! stai superando frank miller in quanto a genio del male... continua così!!!!!!!
@Big: Il vecchio Frankie è il genio, io sono il male.
Certo che continuo così: la storia è diventata come una piovra, i suoi tentacoli mi stanno stritolando (trame, sottotrame, personaggi secondari, comparse, digressioni pseudofilosofiche, ecc.).
Non so come andrà a finire, io sono solo una povera vittima del Caos...
si ma io ancora non ci sono porcoddio!!!!! olga, vuoi forse essere tu l'ultima parte della trilogia dell'omicidio? (dopo big head e nick?)
@Parma Letale: Bonjour, finesse! Per questa volta lascio la bestemmia sul commento, perché tanto chi vuoi che legga questo blog e soprattutto i commenti... ops, mi dicono proprio adesso che abbiamo un nuovo lettore: tal Joseph Ratzinger.
Lettore che da ieri è ricoverato al reparto rianimazione (dài, che se ce lo leviamo di torno, il prossimo papa sarà nero: ormai, dopo Obama, sarebbe come sfondare una porta aperta).
(essendo contraria alla censura, autocensuratevi voi, please, e risparmiatemi lo sporco lavoro, cacchio!
eppòrca Ma...! ops!)
Parma.
Comunque il prossimo capitolo ti vedrà tra i sordidi protagonisti, mi serviva una stronza e... puff!... sei apparsa tu!
;)
ciao zio joseph come stai? sono contenta che sei dei nostri!!! scusa la bestemmiuccia era solo una carineria e chi non mi capisce è un imbecille...cosa? già usata come scusa? oops!!
@olga:era ora c...o!
La soddisfazione più grande è aver saputo che anche George si è finalmente degnato di leggere la saga del mio Chiavaliere e gli è pure piaciuto (ma secondo me ha mentito e questa ennesima bugia gli ha allungato il naso, come Pinocchio. Come se ce ne fosse ulteriore bisogno...).
... e sapere che il Cocker ha truccato il conta km della Mini del poveraccio, sottraendo 100mila Km, è una di quelle cose che mi mettono in pace col mondo...
HA HA HA
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