sabato 28 giugno 2008
"Fa abbastanza caldo?"
No, Bruce, davvero.. non faceva abbastanza caldo.
Io e Broken Asser non abbiamo bevuto decalitri e decalitri d'acqua a 3 euri a bottiglietta perchè faceva caldo, no, volevamo solo vivere il brivido di una colica a spender poco e scommettere su chi si sarebbe pisciato addosso per primo.
Non ho avuto episodi di extrasistole perché stavo disidratandomi, no, volevo solo sentire i battiti alternativi del mio cuore e immaginare di finire sul giornale come l'unica schiattata ad un concerto del Boss.
A Bologna alle 16 di pomeriggio i 37 gradi non erano dati dal caldo, no, sicuramente c'era un errore, forse erano solo i tipici 3,7 gradi siberiani di giugno.
Il Giamario che bestemmiava per il nostro ritardo sotto casa di Broken Asser, una maschera di ferocia inaudita gocciolante un lago di sudore più salato del Mar Morto, non sentiva abbastanza caldo, no. E il suo non era sudore, ma il solito estratto di succo pocciaricordi.
Olga e Zisa nell'allucinante viaggio nell'unica carrozza dell'Intercity plus con il condizionatore guasto non avevano abbastanza caldo, no, anzi, ancora mi maledico per aver lasciato a casa il colbacco in pelo di vacchetta russa che fa tanto Dottor Zivago.
Maledetta estate italiana!
Vabbè, passiamo alla setlist:
1. Summertime blues: dopo la corsetta mia e di Broken Asser contro il tempo, manco fossimo due atleti kenioti alle Olimpiadi, ci voleva una canzoncina rilassante come il vecchio blues estivo di Eddie Cochran.. un toccasana per il cuore. Spettacolare!
2. Out in the streets: altro che le maledette strade italiane, sempre con i lavori in corso e la tangenziale di Milano intasata come l'intestino di uno stitico. Bruce, tu solo puoi capirci.
3. Radio Nowhere: nell'auto del Giamario, alla radio solo musica di merda (a parte Eddie Vedder) in quanto il nostro si è rifiutato di fermarsi e inserire nel caricatore il cd che avevo portato (guarda caso, Magic del Boss) per mancanza di tempo.
4. Prove it all night: ho provato tutta la notte a rassegnarmi al fatto che il concerto fosse finito, ma ancora non ci riesco, sigh...
5. Promised Land: anche una città di merda come Milano, per una sera, può diventare la nostra terra promessa, grazie Bruce.
6. Spirit in the night: più di uno spirito presente, sicuramente quello del compianto Danny Federici, toccante... più i nostri, personali e intimi spiriti assenti nel mondo di tutti i giorni, ma presenti quando anche nei nostri cuori fa notte e ci si sente soli.
7. None but the brave: solo i più coraggiosi, cioè noi 4 temerari che abbiamo lottato contro il tempo e il caldo per esserci!
8. Candy's room: Broken Asser è impazzito sulle note di questa canzone, sono sicura che per un attimo mi ha lasciata sola e si è rintanato in quella camera.
9. Darkness in the edge of town: "che facciamo, traversiamo il parco di notte per ritornare alla macchina?" - "Certo, e facciamo a chi colleziona più stupri e rapine nel cuore delle tenebre della città?". Saggi, come sempre.
10. Hungry heart: il mio cuore è sempre affamato, ma stasera Bruce mi ha saziato. Finalmente.
11. Darlington county: "me and my buddies" in viaggio solo per Bruce, e io che sulle note di questa canzone gli ho dedicato un ballo sfrenato (e giù altre migliaia di euri per l'acqua, ladri!)
12. Because the night: perla rara con l'assolo del mitico Lofgren e io che dò ragione al Boss perché la notte appartiene a chi ama, la notte appartiene a noi.
13. She's the one: L'unica donna della band, la fantastica violinista tardona, una matta scatenata!
14. Livin' in the future: non penso mai al futuro, ma dopo stasera sì... e m'immagino di vivere il futuro anche solo per raccontare questa serata speciale.
15. Mary's place: o meglio, Giamario's face (sudore, nervosismo, incazzature varie con la Zisa, guida spericolata con volto impassibile).
16. I'm on fire: tenera, delicata, sensuale, siamo andati a fuoco non per il caldo, ma per questa canzone (che dedico al mio ... "firestarter").
17. Racing in the streets: per fortuna al ritorno in macchina ero accasciata dietro e ho dormito ignara, perché Broken Asser mi ha poi rivelato che il Giamario non si è limitato a guidare, ma ha varcato a velocità supersonica una stringa spazio-temporale, arrivando a Bologna prima di se stesso.
18. The rising: l'entusiasmo, la gioia, il calore, il sorriso, tutto in continuo crescendo. E cresce come il sole all'alba, ogni giorno.
19. Last to die: e io che pensavo di dover essere la prima a crepare d'infarto!
20. Long walk home: il giorno dopo, non è stata proprio una passeggiata tornare a casa, maledetti treni, maledetta attesa e maledetta aria condizionata, sono ancora in coma.
21. Badlands: dici bene tu, Bruce, ma se vivessi qui ti accorgeresti che l'unica, vera badland è l'Italia, ma questo è un altro discorso.
22. Girls in their summer clothes: come il prendisole che Zisa ha dovuto comprare in tutta fretta a Bologna per non rischiare di squagliarsi sull'asfalto... e Bruce che marpionava con le belle ragazze in prima fila e i loro abitini estivi moolto succinti.
23. Detroit Medley: quando si svariona con le canzoni, mischiando qua e là pezzi di capolavori.. un pò quello che succede nella mia testa, solo che poi non ne esce una minchia.
24. Born to run: noi, noi, ancora noi, quelli che hanno corso, per strada, in macchina, in zona San Siro, nel parco, a ridosso dei gates, insomma, siamo nati per correre e oggi sappiamo perché ( e abbiamo compreso che ne è valsa la pena).
25. Rosalita: c'è una Rosalita in ognuna delle migliaia di donne presenti stasera, e questo Bruce lo sa...
26. Bobby Jean: la prossima canzone del Boss si chiamerà Broken Asser, altro che Bobby Jean!
27. Dancing in the dark: detto, fatto. Aperti i cancelli verso il parterre, io e Broken ci siamo scatenati e abbiamo ballato al buio, ritornando leggeri e tredicenni.
28. American Land: se noi non possiamo toccare il suolo americano, allora il Boss stasera ce ne regala un pezzo e siamo contenti così.
29. Twist and shout: omaggio infinito di quasi 20 minuti ai Beatles... dimenandoci e urlando abbiamo perso tutte le nostre riserve d'acqua ... e abbandonato tutte le altre riserve!
conclusione: il concerto più bello che abbia mai visto.
L'artista più vero che abbia mai incrociato su un palco.
Il sorriso più sincero in assoluto.
Con quel sorriso, Bruce, adesso sì che "fa abbastanza caldo" e ..
I'm on fire.
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3 commenti:
So che ho esagerato con la lunghezza del post, ma contano solo due cose:
1. dovevo farlo.
2. per fortuna ho finito in tempo per vedere le moto!
La mia completa indifferenza per la musica del Boss ha subito una lieve flessione verso l'interessamento intanto che leggevo il tuo post. Che dire? Obiettivo raggiunto!
E riscivolo verso l'indifferenza intanto che le note di "The Talking Drum" dei King Crimson mi setacciano l'anima.
PS: brutta bestia l'invidia.. eh?
Piccolo bastardello musicalmente snob e sofisticato... se fossi stato al san siro con noi, avresti attraversato il campo nudo con la ciangola de fòri e avresti urlato Briuuusss! Fammi tuo!
altro che indifferenza...
vai, vai a sentire quei segaioli dei King Crimson, bleah!
;)
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