domenica 28 settembre 2008
Agente Gufolga 008: Missione Motegi
(e adesso "scusate il ritardo", ma devo scegliere un'altra vittima da gufare a sangue...
flap, flap, flap, flap...)
sabato 27 settembre 2008
Post scritto a "mano fredda"
ci sono gli occhi di Paul lassù.
Alla Princeton University il 24 aprile è chiamato il PaulNewman's Day e, sebbene la ricorrenza non sia ufficialmente riconosciuta dall'Università, per gli studenti ha la sua importanza. Il rito vuole che si tracannino 24 birre nell'arco di 24 ore e il legame con Paul Newman è dato dal fatto che un giorno l'attore se n'è uscito con la seguente frase: "24 ore in una giornata e 24 birre in una cassa: coincidenza? io credo proprio di no".
A nome del blog, sempre molto sensibile ai piccoli lati nascosti e alcolici della vita, stasera un brindisi speciale al vecchio Paul, che è appena partito per fare lo splendido spaccone in luoghi nuovi e sconosciuti.
Io ci proverò a dedicarti 24 brindisi, Caro Paul: lo sai che sono una tua fan (letteralmente) "sfegatata" ... e se stasera non ci sarà abbastanza alcol a cena, so già chi sconocchiare di botte.
mercoledì 24 settembre 2008
lunedì 22 settembre 2008
Il Chiavaliere Oscuro - The analysis of the enemies and the nemesis
(Riassunto delle puntate precedenti: eh no, se v'interessa leggetevi le puntate precedenti, mica posso fare tutto io, cristo)
Il bel Chiavaliere era solo in casa e stava fumando un Cohiba sul balconcino, rimirando il cielo sopra di sé. Aveva concesso un weekend di libertà al fido Evil per il suo annuale impegno nei campionati mondiali di Polka e Mazurca. Erano giorni che in casa non si sentiva altro che il loop del Cha cha cha della segretaria, Broken aveva ormai un diavolo per capello (finto), perciò si era sentito rinascere quando Evil, valigia in mano, quella mattina lo aveva salutato con un inchino alla porta.
Finalmente libero di ponderare, Broken Asser Wayne osservava l’ammassarsi delle nuvole; vi vedeva una minaccia: il radunarsi delle forze ostili, capeggiate dal sordido The Cocker, come nere nuvole umane cariche di brutti propositi, non ultimo la rivelazione della verità. E lui non poteva permetterlo. In quei giorni, travestito da battona brasiliana, Broken era riuscito ad infiltrarsi nelle bettolacce dove soleva riunirsi la tragica umanità della città. Aveva così sentito voci riguardo ad una misteriosa adunata di disgraziati al soldo di un losco quanto schiodato figuro truccato da pagliaccio.
Era The Cocker, non c’erano dubbi. Cosa aveva in mente? Chi aveva assoldato, tra la feccia umana? Aveva capito che il più debole e psicolabile tra tutti, Due Facce da C…, ormai era in mano sua. Chissà come l’aveva conquistato: la solita partita di coca purissima? Le abituali mignottenni rumene di cui Due Facce era goloso? L’estinzione del mutuo di casa? La moto BMW 1200, ovvero il nuovo sogno proibito del semimostro? Broken non conosceva di persona il mezzo infelice, ma la parte sana della faccia gli diceva qualcosa… sì, gli diceva che a volte non sapeva se preferire la parte intatta o la parte devastata e piena di pustole purulente del criminale. Sempre usando le arti e l’aspetto di Fernanda, la meretrice brasileira, Broken aveva potuto "conoscere", purtroppo in senso biblico, il resto della teppaglia che, tra un bicchierino di rhum di scarsa qualità e una caraffa di acqua ragia, serata dopo serata, si era lasciata andare a mezze rivelazioni e a piccoli accenni.
Il più stronzo di tutti era stato il misterioso e alquanto sinistro The Potator.
Costui era un essere allampanato che si presentava immancabilmente indossando una salopette, una maschera da contadino valtellinese e un paio di lunghissime e poderose cesoie. Si definiva “potatore professionista”, ma col ghigno sghembo che spuntava da sotto la maschera e che sfigurava la sua pelle cotta dal sole, The Potator in realtà faceva intendere che sotto quelle luride cesoie non cadevano solo innocenti rami di olivo o di altri alberi da frutto, ma anche cose un po’ più … viventi, diciamo.
Una sera, The Potator si era presentato in un fumoso bar di periferia, ebbro di Tavernello. A fargli compagnia, un esemplare di zozza umanità più unico che raro. Con voce ambigua, Broken Asser aveva iniziato una conversazione con i due ceffi, e aveva quindi fatto la conoscenza con l’unico criminale che non gli avesse chiesto favori sessuali: Scarecunt, lo Spaventapassere.
The Potator, al secolo Big Head, aveva bisogno di soldi, molti soldi. Era in procinto di rinnovare casa e aveva stilato un preventivo: 500 euri da spendere all’Ikea. Una cifra spaventosa. Non era quindi difficile immaginare che The Cocker lo avesse comprato con facilità per i suoi viscidi scopi. E anche lo Spaventapassere, quella sera, aveva annunciato giulivo che finalmente aveva trovato un “lavoretto facile facile” che gli avrebbe permesso di comprarsi una sciccosissima poltrona design e di modellarsi il culo, attualmente inesistente, grazie ai prodigi della chirurgia estetica. Il fascinoso dottore quella sera scoprì che lo Spaventapassere doveva il suo nome alla sua nota predilezione per gli uomini, caratteristica che emerse in lui quando, a 6 anni, la compagna di banco Barbarella aveva iniziato a infilargli nella cartella sporche polaroid che ritraevano vagine di ogni foggia. Schifato oltre ogni immaginazione, lo Spaventapassere, al secolo Nick Tyzzo, aveva iniziato ad avere incubi che lo vedevano inseguito da enormi fiche dentate pronte a sbranarlo. Di qui, negli anni dell’adolescenza, lo svilupparsi di un notevole senso estetico e il rifiuto di tutto ciò che riguardasse le donne e i loro minacciosi pertugi. L’unica donna che venerava, a parte la sua migliore amica Olga, era Céline Dion. Ma, nella sua fantasia malata, Céline Dion aveva una gran bella voce ed era “sficata”, ovvero era senza vagina. Perciò poteva essere ammessa nell’olimpo tutto maschile che regnava nella mente disturbata del giovane farabutto.
- Pronto?
- Salve, faccia di chiulo! Sta per scoccare la tua ora! Hehehe!
- Maledetto bastardo! Cosa vuoi da me?
- Alt, qua le domande le faccio io… cosa voglio da te?
- Ma… questa domanda devo farla io e te l’ho appena fatta.
- Ah, già… scusa, ma sto vivendo un periodaccio. Il piano per stanarti e svergognarti assorbe tutta la mia energia, sono un po’ stanco. Che mi consiglia, herr doktor?
- Mah, riposo, dieta sana, un po’ di Supradyn e di Friliver dovrebbero anda… aspetta, cazzo! Tu sei il mio nemico, la mia nemesi! Non dovrei stare qui a consigliarti! Perché ce l’hai con me?
- Ho detto che le domande le faccio io. Ogni cosa a suo tempo, caro dottor Kildare delle mie palle. A suo tempo... Hehe. Un giorno saprai tutto. Che fai sabato sera?
- Mah, pensavo alla solita orgetta e … no, ci casco sempre! Non devo risponderti!
- Sono dell’idea che non ci sarà nessuna orgetta, carissimo. Haha hoho...
- Che vuoi dire?
- Sei di coccio?! Ho detto che le domande le faccio io! Aspetta e vedrai hahaha! Hoho hehe… auf wiedersehen, caro…
Click.
Il Chiavaliere Oscuro si oscurò in volto. E anche quella sera, la sua libido sfrenata era svanita nel nulla: poteva dire addio ai suoi propositi scoperecci.
- Cosa, io mi domando cosa, in nome di iddio onnipotente, tu voglia DA ME!- urlò spazientito Broken Asser, scagliando il sigaro di sotto, accecando il piccolo Stalingiacomo che si trovava a passare sotto casa, accompagnato dai genitori, tipica coppia di comunisti sfegatati bolognesi.
[-Aaahhhh!
- Oddìo, Trotzky Maria! Il bimbo ha un sigaro in un occhio!
- Calma, Piernilde Palmira!…calma. Piccolo, fai vedere a papà… ecco, ti ho tolto questa cosaccia, va meglio?
- La bua fa male, papà, wuahaaahhh! – piagnucolò il piccolo Stalingiacomo.
- Non piagnucolare come un Veltroni qualsiasi, Stalingiacomo! e tu, Piernilde Palmira, smetti di agitarti come una sindacalista e occupati del ragazzino!
Mentre la compagna carezzava il piccolo frignante, Trotzky Maria alzò lo sguardo e individuò al volo il punto da dove era stato lanciato il sigaro acceso.
Conosceva quel balcone.
- Quel puttaniere fascistoide,– sibilò Trotzky Maria, il pugno levato al cielo – quel dottore tutto fica e bisturi la pagherà cara, un giorno!]
(continua)
mercoledì 17 settembre 2008
Misteri/3: to fuck or not to fuck
...JAMES BOND ESISTE!!!...e su questo io e Olga e Nick non abbiamo dubbi...ormai lo sappiamo da tempo, anche perchè il fatto è supportato da prove tutt'altro che fasulle e contestabili, dal momento che qualcuna a questo qui se l'ha trombato per davvero!!!...beata lei..
...il dilemma è un altro...sentite qua...
3 cretini in fuga_parte II_ primi avvistamenti
martedì 16 settembre 2008
Forse, ma non so.
(post assurdo, ma meno assurdo del seguente, reale, dialogo)
Agenzia Stracci Umani che Osano Sperare in un Lavoro in questa Patetica Repubblica delle Banane Paradossalmente Fondata Sul Lavoro: - Olga? La chiamo per farle sapere che la Ditta ha richiesto la sua prestazione lavorativa. Lei sarebbe disponibile?
Olga: - Certo, quando ricomincerei?
Agenzia: - Dovrebbe essere per giovedi 18.
Olga: - Dovrebbe... mmh.. A che ora?
Agenzia. - Non sappiamo ancora nulla.
Olga: - Hanno bisogno di me e non sanno a che ora e che turno dovrò coprire?!
Agenzia: - Non ci hanno detto niente, solo che lavorerebbe giovedi, venerdi e sabato.
Olga (bestemmiando dentro pensando anche al concerto di Vasco Rossi): - 3 GIORNI?! un contratto di 3 giorni?!
Agenzia: - Beh, sì. Forse però, dico forse, qualche altra proroga, ma ancora non ci hanno ...
Olga: -... detto niente, ho capito. Lasciamo perdere (n.b.: "lasciamo perdere" è diventato il mio slogan, ultimamente).
Agenzia: - C'informeranno dell'orario, per mercoledi saprà e potrà firmare il contratto, arrivederci.
Certo, con calma. A me va bene anche essere svegliata direttamente giovedì mattina alle 6 e sentirmi dire: Olga, dovresti iniziare stamattina col turno delle 7. Certo, come no: io sono tranquilla, ho imparato da un pezzo a non fare progetti, ai cambiamenti dell'ultim'ora. D'altronde il futuro non esiste e questa è la prova.
A questo punto, quest'altro dialogo che vado a illustrare non mi parrebbe più inverosimile di quello, reale, riportato sopra..:
Capoturno mio Responsabile al quale dovrei credere quando si dice Completamente all'Oscuro dei Progetti dei Piani Alti: - Olga, sono le 9.55, esci dal programma e chiudi il terminale, il tuo contratto di mezza giornata scade alle 10, ma aspetta, perchè non so se ti faranno una proroga di altre 2 ore.
Olga: - Capo, sarei contenta. Un contratto di un altro paio d'ore mi farebbe comodo!
Capo: - Sono le 9.56, è presto per potertelo dire, non sanno se ci sarà lavoro. Alle 9.59 sicuramente mi diranno qualcosa, se potessi ti direi , ma proprio non so... tanto, tu NON hai programmi, no?
Olga: - Li avrei, ma...
Capo: - Sarebbe meglio per te annullarli e dare piena disponibilità alla Ditta, potrebbe giocare in tuo favore: visto mai che uno di questi giorni si decidano di premiarti addirittura con un contratto di una settimana intera?
Olga: - Magari!Ho già le lacrime all'occhi, sono commossa... una settimana! non so se me la meriti, dopo soli 6 anni circa di collaborazione con voi!
Capo: - Si fa per dire, eh! Fai come se non ti avessi detto niente... Io proprio non lo so che programmi abbiano, se puoi servire domani o tra un mese o tra un anno. Non abbiamo la sfera di cristallo, sai...
Io non sono contro la precarietà e la flessibilità. Io sono contro le prese per il culo e le verità nascoste. Contro chi sa e non dice, contro chi traccheggia a mi spese.
Perchè questa gente si crea il proprio futuro di profitto a lunga scadenza togliendo il nostro futuro di speranze a breve termine.
Non hanno la sfera di cristallo, hanno solo migliaia di paia di piccole sfere di pelle calda: le nostre palle. Ci tengono per le palle.
Ma arriverà il giorno in cui, forse, qualcuno deciderà di riprendersele, le proprie palle.
Dico forse, perchè io proprio non lo so che programmi abbia la Ditta lassù, quella che fabbrica i destini.
(Dopo questo sfogo, torno alla mia principale occupazione: far finta di niente, come sempre. Il futuro non esiste, quindi perché pensarci? Comunque, sabato dovrei uscire alle 17 dal lavoro, se per tant'è incontriamo fila e c'è qualche imprevisto, mi toccherà chiamare Vasco e chiedergli un favore. Aspettarci, spostare l'orario, una proroga. E se pure quel vecchio bavoso mi dice: Eeeehhh, Olga... qua c'è gente che è dentro da "ore"... io proprio non lo so se riesco ad aspettarti.... vedi tè, fai un pò tè.... eeehhhh!... gli taglio la gola per davvero! )
sabato 13 settembre 2008
Il Chiavaliere Oscuro - The evil evolution of all evils
La coda alle Poste era lunga come la lista dei processi a carico di un certo premier politico italiano.
The Cocker sbuffava, il rovente cappottone viola in acetato e il rimmel che colava lo stavano innervosendo. Doveva pagare la bolletta scaduta dell'acqua e non era riuscito a farsi scalare dal conto la mora, nonostante avesse più volte schiaffeggiato il bovinide di sesso femminile che gli aveva concesso udienza allo sportello comunale.
La fila sembrava non scorrere, proprio come i pensieri di una velina, tanto che The Cocker si vide costretto a ad eseguire piccoli e ingannevoli passi di danza nel tentativo di superare gl'inferiori che gli sbarravano la strada. Un passetto... un altro... et voilà, ecco superata la vecchina alta come l'autostima di un depresso cronico.
Tutt'ad un tratto, una fitta di dolore al ginocchio sinistro gli mozzò il respiro.
- Faccia la fila come tutti gli altri, giovane fricchettone drogato! - abbaiò la vecchina - o le rifilo un altro calcio, stavolta alle pudenda!
The Cocker squadrò allibito la nana incartapecorita e i suoi piedi storti. Scarpe ortopediche a tacco largo con puntale rinforzato anti callo: micidiali armi da terza età.
Colto da un'ira selvaggia, afferrò la vecchia sotto la gola, la alzò come la candela della Statua della Libertà e ringhiò con voce roca:
- Trema, nonnina! E guardami quando ti parlo... hai paura delle mie cicatrici? vuoi sapere la loro origine? bene - iniziò il nostro pazzo grumo del male - un giorno avevo fame. Ho comprato un pezzo di pizza allo ròso, la mia preferita. Era durissima, una lastra di ferro, ma l'addentai lo stesso. Stavo passeggiando con questa cazzo di pizza, quando inciampai su un sampietrino divelto. Sono andato giù con la pizza in bocca e questa mi ha tagliato le guance. Da quella volta, non mangio più pizza, ma solo taralli! hahaha .... HAHAHA!!!
La vecchina, colpita da una zaffata di alito che racchiudeva in sé tutti gli effluvi di una discarica napoletana, svenne, pisciandosi nel pannolone.
... ...
Pagata la bolletta, il Cocker uscì e accese il suo FuckBerry viola: aveva bisogno di stringere nuove alleanze per fronteggiare il Chiavaliere Oscuro. Aveva già ai suoi piedi la sottofeccia della città, lo squadrone degli Squallidi, una muta di bestie primitive e rabbiose che il nostro pagliaccio aveva piegato ai propri viscidi voleri con un regime a base di recinto, catena corta, pastone di riso, acqua ed efficaci calci nei denti. Ma non bastavano, gli serviva un crininale di maggior classe:
Due Facce da C...o.
George, questo il vero nome di Due Facce da C...o, prese la chiamata.
Un istante prima, stava rimirandosi allo specchio a debita distanza (per via del naso lungo) e stava rimuginando sulla sorte beffarda che l'aveva portato a diventare un mostro assetato di male.
George aveva comprato pochi mesi prima uno splendido Suv, una Strange Lover, il suo sogno. Sensuale e imponente, il suo fuoristrada lo eccitava e nel giro di pochi giorni s'era ridotto a pratiche onanistiche notturne davanti al pc, collegato al sito suv.fuckers.it.
Ma la macchina consumava troppo e un bel giorno, dopo vani tentativi di vendita, George ebbe la malsana idea di disfarsi di lei truffando l'assicurazione.
Un mercoledi notte, con una tanica di benzina in mano e lo Zippo modello Zuppo nell'altra, si avvicinò alla Strange, le fece un'ultima carezza, la inondò di carburante e appiccò il fuoco.
Ma qualcosa andò storto. Un ritorno di fiamma gli arrivò sulla mano e lui, stupidamente, se la portò sul lato sinistro del viso. Odore di braciolata e urla disumane violarono la tranquillità della notte, mentre l'auto, silenziosa, rimase a guardarlo con i suoi fari muti, intatta.
Da quel giorno, mezzo George non fu più lo stesso.
- Pronto, sono The Cocker, come butta?
- Come vuoi che stia, sono un uomo a metà, cristo! che vuoi?!
- Ho un affare da proporti.
- Perché dovrei stare ad ascoltarti?
- Perché se accetti, ti compro la tua fottuta Strange Lover. 40 mila cucuzze vanno bene?
George/Due Facce da C...o , colto dall'emozione, ebbe un mancamento. Crollò di muso sul freddo lavabo, procurandosi un'ecchimosi.
Sul lato sano della faccia.
(continua)
L'hai fatta bòna!
E' l'amico desaparecido Lucky Luke...
Lucky Luke si sposa il 5 ottobre e mi annuncia l'addio al celibato, che si svolgerà il 26 settembre.
Il ghigno beffardo e poco promettente non lascerà la mia bocca fino a quella data.
La pupilla a fessura, sto come una coccodrilla a pelo d'acqua mentre punta il prossimo pasto.
L'addio al celibato. Con noi Paolotti. Luke, non ti rendi conto.Un suicidio annunciato.
Mio piccolo, tenero, povero, ignaro Lucky Luke... consegnare così la tua anima nelle nostre mani.
L'hai fatta bòna.
mercoledì 10 settembre 2008
pAura lana vergine
martedì 9 settembre 2008
3 cretini in fuga
lunedì 8 settembre 2008
la cena dei socCORSI
domenica 7 settembre 2008
Hard candies...
I'm Madonna Louise Veronica Ciccone Ritchie, ma chiamatemi semplicemente Sua Maestà, Her Madgesty.
... sono qui in questo magnifico, enorme Candy Shop per regalarvi 23 succose, dolci e appiccicose caramelle dure, succhiatele e ballatele e non fate finta di non avere fame... dite ciò che pensate, fate ciò che sentite perchè solo voi sapete esattamente chi siete, intanto alzate il culo e ballate perché The Beat goes on e così deve continuare, non reprimetevi, esprimetevi e non dispiacetevi mai perché questa è la vostra Human Nature, assolutamente non abbiate alcun rimpianto... e se avete bisogno di nuove movenze per sfamare il vostro corpo, seguite l'onda, la ola, la vague, the Vogue, senza sosta, mente e corpo in posa da star.
E non abbiate pensieri neri, ci sarà tempo per soffrire, ma non stasera, continuate a baciarvi e a pensare che la morte può attendere, you will Die Another Day, non si può schiattare in questa pista, anzi: buttatevi nella mischia, get Into the Groove, e percuotete i vostri cuori come tamburi di pelle e allineate il vostro Heartbeat sulle note di questa serata sulla linea di confine, oltre tutti i confini, siate Borderline!
Non sono solo la regina della stravaganza o la macchina dello stupore, quella non sono io, She's not Me, io sono di più, stasera: danze, chitarre distorte, sudore e soprattutto le parole di questa musica regina, my Music... voi, miei sudditi, siete gli unici a sapere il senso e le parole delle mie canzoni, mi conoscete bene.
Anche io vi conosco, ormai. Per quanto scaltri possiate essere nel mascherarvi, io vi conosco e se The Devil wouldn't recognize you, I do, miei cari. E siccome io sono la Madonna, stringo tra i miei muscoli il mondo intero, non ci credete? Allora beccatevi questa Spanish Lesson sull'amore, poi vi canterò il mondo tzigano di Doli Doli, io che sono capace di cantare l'amore in tutte le lingue anche per chi è Miles Away, so far away, magari sperduto su quella mitica Isla Bonita che tutti vorremmo abitare almeno una volta nella vita.
Sia chiaro, miei fedeli, vi chiedo qualcosa in cambio.
Vi chiedo di amarmi, You must love me, non siate stupidi, amatemi come maestri ricchi di esperienza o come ragazzini inesperti, timidi Like A Virgin, ... e se volete fare gli stupidi, ok, Get Stupid, ma solo per le cose che amate veramente e, mi raccomando, dedicate almeno 4 Minutes al giorno per salvare voi stessi dal vostro egoismo. Tic toc tic toc... tutti i giorni.
Regalate qualcosa, che sia un pensiero, una telefonata, un messaggio, una poesia, qualcosa che suoni Like a Prayer, perchè magari non lo sapete, ma l'ombra che vi sentite dentro può essere il raggio di luce per chi l'ombra ce l'ha tutta la vita sopra la testa, siate quindi voi un bel Ray of Light per chi luce non ha..
... e non rimanete impalati, bloccati, parlate e fatevi scovare, non state lì, dont'be Hung up, cazzo! ops...
Insomma, buone le caramelle?
Io ve ne ho regalate 23 e 2 ore di tempo per sgranocchiarle, succhiarle e addolcirvi la serata e voi, che potete fare per la vostra Madge? ho un'idea: datemi i vostri pensieri, le urla e i balli, non risparmiatevi e datemi tutto, Give it 2 me!
Un ultimo messaggio: lo so che c'è gente che non è venuta stasera, gente che non ha assaggiato le mie caramelle e che si permette comunque di giudicarne (male) il sapore dal tipo di carta che le avvolge.
Gente che pensa che la musica sia altro e che le mie parole non abbiano lo stesso valore di quelle di artisti dall'aria più... seria.
Beh, ho un messaggio per questa gente convinta di essere profonda come il mare, ma che in realtà vive solo di superfici e di involucri: delle mie caramelle, vi lascio le cartacce.
Brillantinate, paillettate, patinate, colorate, ma pur sempre cartacce.
See you soon, Rome!"
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Concerto meraviglioso, per la prima volta Madonna mi è sembrata umana.
Ho cantato tutte le canzoni, ballato tutte le note e, anche se a pezzi come un puzzle e sola in mezzo a 70mila persone, ho trovato il tempo di dedicare a tutti i miei amici 4 minuti dei miei pensieri.
Sono stati solo 4 Minutes, ma contro il silenzio bastano ed avanzano.
Tic toc tic toc tic toc.
venerdì 5 settembre 2008
Il Chiavaliere Oscuro - The starting of the beginning of the origins
La sua casa, il suo rifugio, finalmente. Non ne poteva più dei massacranti turnacci all’ospedale e dell’asineria dei suoi superiori, ma quel lavoro gli serviva, maledizione! Doveva mantenere l’anonimato, nessuno doveva sapere che in realtà sotto il camice perennemente lordato dal sangue delle autopsie si nascondeva un miliardario sessodipendente con l’hobby della lotta contro il crimine.
Ad accoglierlo, il fido Evil, maggiordomo interinale con proroghe contrattuali a scadenza mensile, l’unico a condividere col fascinoso dottore il terribile segreto della sua doppia identità. Evil aveva una classe innata ed era uomo di discrezione indescrivibile, tanto che il suo padrone e volte dubitava della sua presenza in casa.
Evil, che svolazzava leggero sulle pattine, con lo spolverino in mano, era capace di far brillare quella casa senza far rumore, di rimettere a posto vibratori, bambole gonfiabili e frustini senza batter ciglio. Evil era il fedele servitore che tutti avremmo voluto, anche se, come tutti i comuni mortali, aveva un tallone d’achille. Nel suo caso, il velenoso lambrusco.
Quando il padrone s’assentava per le sue oscure missioni, il brizzolato e pacioso Evil, suggendo litri dell’infame alcolico, si trasformava in un sordido animale.
Era in grado di sfasciare casa ondeggiando e stornellando sguiatamente, accasciandosi con fragore su preziosi tavolini di cristallo; aggrappandosi alle tende cucite da vecchine coreane ultracentenarie nelle lunghe notti passate nelle asiatiche galere; cagando sprezzante sulle fragili pagine miniate da diabolici monaci trappisti del Trecento.
Non mancava di concludere il baccanale lanciandosi in folli monologhi telefonici, malati e osceni, ai danni delle povere suore del Convento delle Madri Zoccolanti del Divin Agnello Flagellato e Agonizzante, per poi addormentarsi con l’occhio crinato, il respiro affannoso e un rivoletto di bava sul divano in pelle di panda, dono del Ministro della Tortura cinese.
Evil, le cui arti maggiordomiche gli permettevano di rimettere sempre tutto a posto, a costo di ripagare i danni con la tredicesima e il premio produzione, aveva anch’egli una doppia identità.
Quella sera, mentre l’aitante supereroe schiumava di stanchezza sul divano col telecomando in mano, Evil gli porse un doppio Jack Daniel’s e una busta viola lievemente profumata.
- La solita ninfomane che implora in ginocchio un appuntamento con me, eh, Evil?- sorrise sornione Broken.
- Temo sia dell’altro, se mi è consentito dirlo, sir – tossicchiò imbarazzato Evil.
- Evil, sei buono e caro, ma non sapresti riconoscere l’odore della gnocca neanche se ti rovesciassi addosso una carriola di vagine.
- Sempre fine, sir, ma mi sono permesso di sbirciare la busta: mittente e indirizzo sono vergati col sangue. E sul destinatario, se la memoria non mi tradisce, vi è scritto: “A quel figlio di vacca impunita”, senza offesa, sir. E il mittente si definisce The Cocker.
- Appunto, mio sprovveduto e ingenuo servitore: Cocker viene dalla parola Cock…. Un’allusione sessuale, ma io non sono fesso!
- Non oso contraddirla e, se non ha bisogno, ora mi ritirerei nella mia stanza. Danno La Famiglia Bradford in tv, non ne perdo neanche una puntata. Col suo permesso, buonanotte, sir.
Evil sparì, silenzioso e rapido come una faina in un pollaio.
Broken aprì la busta e lesse.
“ Ehilà, mio eroe! Ti ho scoperto, so chi sei. E se non vuoi che ti scateni addosso gli sgherri della mafia della vallesina, dovrai stare al mio giochino … hahahahaha!
Siamo seri, voglio un milione di dollari! Ehm…Aspetta, no, il dollaro non vale più un cacchio: voglio un fantastilione di euri… hahahaha!… o farò saltare in aria il tuo night preferito, The Dork Night, con tutte le pollastre rumene dentro… hahaha!… e poi faccio sparire una matita Faber Castell a punta dura tra le tue muscolose e un pochino chiacchierate chiappe… hahahaha!… e poi dò fuoco alla tua collezione di reperti autoptici di organi genitali che tieni in bagno…
ma soprattutto... rivelerò a tutti il tuo più terribile segreto: sei calvo!
Calvo calvo CALVO!
... haha… hehe…hoho!
p.s.
Ah, nel caso te lo stessi chiedendo:
non sono matto.
No, non sono matto.
Baci
The Cocker
La lettera era firmata con un bacio di rossetto Chanel n.19 (Broken era un esperto di labbra truccate, aveva baciato tante di quelle donne che il mondo della cosmetica non aveva più segreti), una sbaffata di una ventina di centimetri . Ma che bocca larga!- constatò perplesso il nostro eroe.
Chi era questo Cocker? Come aveva fatto a scoprirlo? Chi gli aveva detto che era calvo come un ginocchio di donna?
Ma soprattutto, dove diavolo aveva scovato una penna Fiorella con l'inchiostro colorato e profumato? Era dalle medie che non ne vedeva una, lui che avrebbe dato via, senza pensarci su due volte, la sua Lamborghini Miura in cambio di tutte e 6 le preziose penne.
La lettera lo allarmò e gli lasciò una vago sapore amaro nella piega dei suoi pensieri, una scia d’ombra che compromise la riuscita dell’abituale sega della buonanotte.
Fu una notte accompagnata da tristi presagi che lo fecero rigirare tra le nere lenzuola di seta come un porco sullo spiedo e gli fecero trascurare Christina, la particolare bambola gonfiabile a sei seni e due vagine, dono del sultano della Calabria Saudita, con la quale Broken era solito passare le notti solitarie.
Anche la città, quella notte, non dormiva.
Una risata folle, dall'alto dei cieli, risuonava di tanto in tanto lacerando le oscure tende della notte.
(continua)