Ventitre disperati sotto Villa Tyzzo in direzione Trattoria Sperduta Mangi Bene Tanto E Spendi Poco. Los desperados erano vari e eventuali, non dico i nomi che non c'ho cazzi di trovare pseudonimi a tutti... poi magari qualcuno si offende e mi caga sul cofano della Mini o mi violenta la gatta.
Il menu è stato tipico e l'esecuzione lasciava a desiderare:
- ravioli ai funghi (privi di sapore)
- tagliatelle al ragù (pasta spettacolare, ma repellente al sugo che rimaneva attaccato solo a piatto e maglioni)
- agnello arrosto (ovvero pecora morta di malattia macellata nel '24 da Lui in persona)
- insalatina (ma c'hai visto?! per favore!)
- pollo e faraona arrosto (e qui sì che si ragiona!)
- dolce della casa (che non ricordo...)
- vinelli leggeri, ma dalla terza brocca piuttosto assassini
Il desinare è stato funestato da tutta la popolazione tra i 18 e i 20 della zona casualmente seduta (si fa per dire) alla tavolata vicina. Il più fine indossava occhiali scuri con i led verdi e conversava ruttando bestemmie. Si sono calmati solo quando è entrata in scena una bambola gonfiabile vestita come Samantha Fox, ma un po' più zoccola. Poi è ricominciata la rivoluzione con l'arrivo dell'altra bambola gonfiabile, quella di plastica.
Tra conversazioni amabili e fulminanti speech sulla metafisica della spalla cotta, la cena ha fatto il suo cammino verso la devastazione. Pochi si ricordano come, ma ci siamo trovati dopo una 30ina di minuti sotto Villa Tyzzo, già decimati.
Veloce pisciatina e via splendenti verso una notte di danze... beh, l'idea era questa, ma quando Maddy, Le', Amario e Jo hanno invitato me e Olga ad unirci a loro per un paio di giri nel locale più squallido della città non ci abbiamo messo molto a capire che le danze avrebbero aspettato... almeno un altro mese.
Non ricordo per quale motivo, ma in qualche modo ci siamo teletrasportati a Villa Tyzzo e magicamente si acceso un faro blu, la palla con gli specchi ha iniziato a girare e tutta la musica più squallida degli anni 80 ha iniziato a imperversare per la casa.
Verso mattina sono scomparsi tutti, siamo rimasti io e Olga... uno per divano. Lei nel lounge, io in un simpatico ambiente chill-out... a orari casuali ci siamo spostati sul letto fino alle pendici del pomeriggio.
Appena sveglio ho spento la palla gli specchi, ho rimesso tutto in fottuto ordine e quando l'odore chimico del Mastro Lindo aveva saturato l'ambiente, sono crollato... ghignando.
Grazie ragazzi! Alla prossima favolosa sbornia consapevole!